Germogli di soia allo zenzero & Bevanda allo zenzero e pera

Sono cari amici della mia cucina… Zenzero, aglio, peperoncino.

Loro non mancano MAI, anche perché  non sono solo la base della cucina coreana ma in quasi tutta l’Asia.

Tra questi ingredienti, lo zenzero è quasi sempre presente in grandi quantità sopratutto adesso che è inverno.

Come nella canzone degli “Elio e le storie tese” lo zenzero aiuta a digerire, ma non solo! Ha proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, previene il raffreddore, calma il mal di gola, in caso di lunghi viaggi in nave, auto, autobus o aereo allevia la nausea, insomma la lista delle sue proprietà è lunga.

Visto che fa così bene vi voglio far conoscere 2 piatti con questa radice straordinaria.

La prima è: germogli di soia allo zenzero, pepe di Sichuan, e peperoncino.

E’ un contorno facilissimo da fare e il suo sapore è davvero eccellente!

Non vi preoccupate per il pepe di Sichuan se non lo conoscete… è una spezia a forma di bacca, lo si può trovare facilmente negli alimentari cinesi e si può acquistare con pochi spiccioli.

come fare

In un mortaio schiacciate leggermente mezzo cucchiaino di pepe di Sichuan, a parte tagliate un pezzo di Zenzero ( lungo circa cm 2) e peperoncino a piccoli pezzettini.

Mettete una padella sul fuoco con un cucchiaio di olio vegetale, quando la padella è ben calda mettete tutti e tre gli ingredienti, fate soffriggere circa 1 minutoDopo di che aggiungete i germogli di soia, fateli saltare con fuoco vivace velocemente ( adoro questo tipo di cottura, tipicamente cinese ) un pizzico di sale e servitelo subito.Non dico bugie, quando mio marito (nella sua vita precedente poteva essere forse un Cinese ma in realtà è puro Mantovano) non so come non so perché ma ha fatto questo piatto, io sono impazzita! Per i giorni a seguire questo contorno era sempre sul nostro tavolo. Quindi…Occhio! C’è rischio di dipendenza 😉

 

Seconda ricetta è basata sulla medicina cinese,

bevanda allo Zenzero con pera e pepe.

come fare

Sbucciate un pezzo di zenzero (lungo circa Cm4) e tagliatelo a fette sottili, in un pentolino mettete 2 bicchieri e mezzo di acqua e le fette di zenzero e fate bollire, quando comincia a bollire abbassate a fuoco medio e fate sobbollire per circa 20minuti.

Nel frattempo sbucciate 2 pere e tagliatele come preferite, mettete un paio di grani di pepe interi dentro ogni pezzo di pera.

Dopo 20minuti filtrate l’infuso di zenzero eliminando i pezzi con un collino e rimettetelo nella pentola, aggiungete i pezzi di pera preparata e 4cucchiai di zucchero Muscovado o zucchero di canna.

Fate sobbollire a fuoco basso altri 20minuti, spegnete il fuoco e togliete i grani di pepe dalle pere.

Potete servirla calda con i pinoli oppure conservarla in frigorifero e servirla fredda.

Questa bevanda è ottima per la digestione e anche per prevenire o curare il raffreddore.

Siete curiosi? Allora aggiungete un pezzetto di zenzero nel vostro cesto della spesa e provate queste due semplicissime ricette!

 

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L’amore per il cucito

Ho lasciato da tempo il campo della moda avevo perso la passione per quel mondo, ma forse non del tutto per gli “stracci”!

Quando vedo bei tessuti e belle stampe impazzisco ancora, così ho ricominciato ad utilizzarli per creare accessori utili per la casa, sopratutto per la cucina visto che io ci vivrei tutto il giorno.

Il primo tentativo:

Ho cominciato tagliando i pezzi di denim e Chambry (residuati della mia professione precedente), un pezzo di cotone che è avanzato da una tenda, sono riuscita a costruire un guanto da forno che mi serviva per sostituire quello orrendo quanto vecchio con ovatta inesistente.

Il risultato? Beh, venuto un po’ grandino ma considerando il primo prototipo niente male!

guanto0Una volta capita, più o meno la misura, ho fatto un altro con la misura giusta.

Soddisfazione a mille! Essendo in Denim proteggeva dal calore molto meglio rispetto ad altri guanti in commercio.

Ho messo pure la mia Etichetta con la ciotolina così sembra pure professionale :p

GuantoDaFornoSarà perché ho lavorato per una azienda del denim, continuo ad utilizzarlo per fare i miei “stracci”, ecco la prima serie di tovagliette americane con portaposate incorporato.

Tovagliette sono fatte davanti con del cotone stampato (un tessuto di una azienda Londinese) e Chambry, dietro sono di Denim.

Serie English earl grey

Serie Silkroad

serie Mondrian’s gardenPer poi arrivare alle mie ultime creazioni ‘le presine con vista’

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Sto facendo anche una collezione di cuscini, ecco il primo.. Si intravede anche una cartella per schematizzare e abbinare i tessuti e gli accessori, in gergo viene chiamato “tabellone” della collezione. C’è un detto coreano dice che: ” le abitudini non riesci a darle neanche ad un cane”. Mi fa ridere, beh penso di mantenere questa abitudine, o attitudine in fondo in fondo sono praticità.

Consiglio a tutti coloro che cambiano o lasciano il lavoro fatto da sempre di mantenere alcune abitudini. Tenetele strette, non si sa mai!

Un aperitivo da Elisabetta

Qualche tempo fa, i miei amici Sara e Beppe, miei supporter ufficiali! Mi fecero conoscere una persona incredibile, Betta!

Questa donna è una persona piena di energie positive ed un vulcano di idee. Appena conosciute, ad una sagra nel paese natale di Beppe, si mette subito in moto con le idee e mi dice che possiamo organizzare un evento tipo aperitivo con tanti suoi amici per presentare la mia cucina. Lei abita a Milano quindi faremo il tutto nella casa della sua mamma a Verona.

L’appartamento è molto bello e signorile e anche se la mia cucina a volte ricorda un po’ la mia campagna coreana, lo stile ci sta bene lo stesso.

ANDATA!!

La data è fissata, la tensione sale giorno per giorno per poter proporre i miei piatti in forma di “finger food” da aperitivo, cosa che di solito non accade. Quindi tanti piatti, già noti a chi mi segue sul blog, ma del tutto sconosciuti a tutti i veronesi che parteciperanno all’evento.

Betta

Eccola Betta, che per l’occasione sfoggia un capo del nostro amico Maurizio “Picio” cugino di Sara, come anche il marito di Betta! Tutti cugini.

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Betta prepara dei rotoli fatti con suoi tessuti bellissimi dove allega delle bacchette, il menù della serata ed i miei biglietti da visita. Che BRAVA!

Ore 19.00 circa comincia a suonare il campanello di casa, io e mio marito scattiamo ai fornelli e si comincia a cucinare tutto quello che in mattinata era stato preparato.

La gente entra saluta e comincia a servirsi, come una magia i primi vassoi di cibo scompaiono e piovono i primi complimenti. Che soddisfazione.

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Kimbap, Mandoo, Takalbi, Tongdak, tanti nomi di cibo coreano che volano in una aristocratica abitazione nel centro di Verona, servito su vassoi d’argento che molto gentilmente ci ha dato la madre di Betta, tutto davvero incredibile.

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Che bella serata, tutte le persone venute erano davvero gentilissime e sembravano felici di aver provato qualche cosa di nuovo da mangiare.

Non ringrazierò mai abbastanza Betta per avermi dato questa occasione. Ma anche tante, tante grazie a Sara che mi ha fatto conoscere Elisabetta, mi ha aiutato a servire i piatti e mi pubblicizza tanto, grazie grazie grazie. E un grande grazie anche alla mia “manager” Anna che per l’occasione è venuta a darci una mano con il servizio e ha fatto tutte le foto!

Senza di voi ragazze tutto questo non potrebbe esistere.

Tortelli alla Mantovana della nonna Maria

Lei è la nonna Maria, la nonna del mio marito Mantovano.

Giovedì scorso sono andata a trovarla e ho imparato come fare i buonissimi tortelli di zucca.

Seguite bene perché questa è la ricetta autentica Mantovana di nonna Maria!

La nonna aveva già preparato il composto di zucca e l’impasto per la pasta.

La preparazione della zucca è; cuocete una zucca al vapore con le bucce, una volta cotta togliete la buccia e schiacciatela con una forchetta, in una teglia antiaderente mettete la zucca e un paio di cucchiai di mostarda di mele, a fuoco dolce fate asciugare il liquido in modo che il ripieno sia compatto, poi lasciatelo raffreddare.

Per completare il ripieno bisogna aggiungere 1 pugno (Misura della nonna, uguale ad una manciata) di Parmigiano reggiano grattugiato, 2 pugni di pan grattato, 2 pugni di amaretti grattugiati, noce moscata grattugiata q.b ed altri 2 cucchiai di mostarda di mela.

Per la pasta; impasto classico con proporzione di 100gr di Farina, 1 uovo, un pizzico di sale. Per una zucca intera serviranno circa 800gr e quindi 8 uova.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAEcco il ripieno finale! Non deve risultare ne troppo molle ne troppo secco, caso mai si aggiunge pan grattato.

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Stendete la sfoglia e tagliate a quadretti di circa 4cm x 6cm, dopo mettete i pezzetti di ripieno per ogni quadretto e chiudete piegando la sfoglia a metà.

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E’ avanzato la sfoglia? Potete fare delle bellissime lasagnette!

OLYMPUS DIGITAL CAMERAUna volta finito il corso di tortelli la nonna inizia preparare la pizza per il pranzo, l’impasto ovviamente preparato il giorno prima 😉

Mi fa assaggiare la passata di pomodoro fatta in casa con i pomodori dell’orto, è incredibilmente dolce!

C’è una new entry, la nonna mette anche la fontina oltre la mozzarella.

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OLYMPUS DIGITAL CAMERAMentre la pizza si sta gonfiando nel forno nonna mi mostra gli scaffali delle conserve, pomodori, peperoni sott’olio, pesche sciroppate, per fino pera Nashi (pera originaria della Cina ma con il suo nome Giapponese, molto acquosa e particolarmente dolce, molto diffusa tra Corea, Cina e Giappone) non immaginavo di trovarla sullo scaffale della nonna… che emozione!

La pizza appare nella sua bellezza inconfondibile e ci mettiamo a tavola per apprezzarla.

La fontina scivola nel fondo del piatto ed è molto gustosa, brava nonna!

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Oltre la pizza nonna ha preparato un’altra chicca, la ciambella di ciliegie (con la confettura che fa lei).

La fa spesso quando le ciliegie sono di stagione, è buonissima!

Una volta mi promise che quando sarei venuta a trovarla, me l’avrebbe fatta, si è ricordata e ha aperto una preziosa conserva e ha mantenuto la promessa.

 

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Dopo il pranzo nonna ci porta nel suo orto per illuminarci gli occhi, finocchi altissimi, varie insalate, piante di pomodoro, l’albero di mela, pera, un bellissimo albero di cachi, il favoloso mondo della nonna.

Con una borsa di conserve e ciambella la salutiamo per tornare a casa.

Cara nonna stai sempre così vivace e pieno di salute perché ti adoriamo tantissimo!!!!!

 

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Una cena Coreana a Verona

Un po’ di tempo fa la mia cara amica Anna mi propose di cucinare per i suoi genitori ed i loro amici.

Pensai subito che fosse strano voler provare una cucina così poco conosciuta ma mi ha piacevolmente stupito che proprio persone “di una certa età” abbiano voluto provare e questo spirito di novità.

Evidentemente Anna ha parlato molto bene dei miei piatti.

Arriva il giorno della cena.

Io e mio marito prepariamo il tutto a casa: Kimbap vegetariano, Mandoo e costine di suino marinate un giorno intero per lasciare assorbire i sapori alla carne. Eravamo preparati.

Arriviamo a casa dei genitori di Anna. Una cucina sconosciuta, non sappiamo dove siano le cose, apriamo tutti sportelli per orientarci.

Ok. Ce la possiamo fare!

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La prima portata; Kimbap vegetariano (riso, verdura e uova avvolte in una foglia di alga, quello del mio articolo del 9 settembre).

Per Nico, il marito di Anna, che non mangia le alghe, ho preparato Onigiri ricoperti di semi di sesamo bianco e nero con ripieno di funghi shiitake e carne macinata di suino. (Li troverete all’articolo del 24 settembre ).

 

 

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La seconda portata; Mandoo, ravioli con ripieno di carne di suino macinata, erba alina e cavolo cappuccio. (articolo del 21 settembre).

A seguire, per pulire il palato, serviamo una insalata di cavolo cappuccio con mela il tutto condito con salsa al limone.

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Iniziamo a cuocere il piatto più lungo da preparare, Kalbi, le costine di suino.

E’ un piatto che fa una importantissima parte nel Korean barbeque.

In Corea la carne marinata con la salsa di soia e varie spezie si cuoce direttamente in tavola con un apposito braciere posizionato al centro del tavolo. Si mangia con insalata e riso bianco, le costine vengono aperte con il coltello come un libro e poi marinate per una notte. E ‘ una lunga preparazione, ma da un grande risultato. La carne è tenerissima ed il gusto è davvero speciale!

Purtroppo la tavola con bbq incorporato, come nei ristoranti Coreani, non ce l’avevamo, quindi abbiamo cucinato in padella.

Dopo aver servito assaggiamo anche io e mio marito, si il sapore c’è e come! Buonissimo!

A volte ringraziamo di essere carnivori per poter mangiare senza troppi rimorsi questo tipo di piatti.

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Arriva il momento del dolce. Ho preparato una torta a strati con pan di spagna al tè verde, panna e lamponi, ricoperta con ganache al cioccolato fondente e guarnita con frutti di bosco. La faccio spesso perché il pan di spagna preparato con il metodo Giapponese è leggerissimo e si sposa straordinariamente con il cioccolato fondente.

Ci sediamo anche noi insieme agli invitanti per condividere il dolce “orientale”.

Non so come sia successo ma qualcuno degli invitati prende l’iniziativa e comincia a raccontare delle barzellette.

Tra le barzellette con doppi sensi, quelle sui carabinieri, etc. Insomma tante risate e tante domande che dovevo fare per poterle capire.

Con la promessa che me ne avrebbero raccontate tante altre alla prossima cena, salutiamo tutti gli ospiti e amici.

E’ stata una cena davvero piacevole, hanno assaggiato piatti mai mangiati prima e sembravano davvero esaltati dai nuovi sapori!

Che dire, ero super felice anche io di vederli così contenti.

Grazie ai genitori di Anna per averci invitato a casa vostra!

Grazie ad Anna e Nico, siete amici grandiosi!

Grazie al mio assistente non che mio marito che per la serata è stato rinominato l’uomo ragno ed io Santa (una storia lunga).

 

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Sailor jerry Walk-in at Inkaddiction tattooshop

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Domenica 5 Ottobre l’abbiamo passata con i nostri amici dell’Inkaddiction tattoo shop. Hanno organizzato una giornata di tatuaggi walk-in. E’ stato un evento straordinario, artisti dello studio e non, hanno tatuato disegni originali di Sailor Jerry senza appuntamento, la regola? Chi arriva prima, si tatua!

L’evento iniziava alle ore 16.00, ma una folla di gente era già ad aspettare l’apertura del negozio ore prima e dopo aver aperto, in 10 minuti si sono esauriti “i tickets”.

Per questo evento i miei amici Beppe, padrone dello studio e sua moglie Sara, mi hanno dato la possibilità di gestire il cibo per la festa. Così ho deciso di preparare dei mini hamburger per tutti gli invitati, ovviamente alla Coreana.

Io non aspettavo altro, non vedevo l’ora di fargli assaggiare il sapore dell’oriente confezionato in stile americano.

Trovavo troppo divertente questa combinazione.

Avevo fatto diverse prove prima di decidere il risultato finale, ma mi sono divertita tanto a farle.

 

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Ci hanno lasciato la loro cucina e così abbiamo preparato una versione per i carnivori e un’altra per i vegani.

Tutti e due le versioni hanno avuto un successone a detta degli ospiti!

Che bello vedere la gente felice con un panino in mano!

Credo che questa felicità sia stata anche grazie all’aiuto di questi tre angeli che mi hanno aiutata portando i panini su e giù dalla cucina allo studio e non solo.

Sara, Anna e Giovanna, grazie ancora! Siete state F A N T A S T I C H E !!!!!

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Il clima in studio era sempre più caldo non solo per la temperatura. Il rumore delle macchinette degli artisti, la musica messa dagli amici dj Diego, Nico e Giulio ed il via vai di sempre più gente. Che atmosfera!

Vedevo la gente che si stava tatuando, seduta, sdraiata, vestita, mezza nuda ma tutti sorridenti, non sembravano soffrire dal dolore, non capisco perchè non ho tatuaggi 🙂 🙂 ma era bello da vedere!

Sembravano tutti ipnotizzati e lo erano totalmente. Presi dalla bella energia che c’era in studio.

Io pure non potevo ignorarla, dopo la cucinata fatta ci siamo rilassati e così aumentavano i bicchieri di birra bevuti, le chiacchiere tra amici e senza accorgermi di nulla, il tempo volava.

Che bella giornata, che bella Domenica!

Grazie ancora a tutto il team di Inkaddiction per questo bellissimo evento!

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Le polpette che mangiavano i Re coreani // 떡갈비

C’è un piatto antico, tradizionale che mangiava la famiglia reale, può sembrare un Hamburger (chiamato in Italia anche Svizzera).

Si raccontava che il re non poteva mangiare le costine di manzo con l’osso per questioni di galateo. Per poter servire questo piatto, nelle sue cucine hanno inventato queste polpette usando la carne attaccata all’osso della costina.

Non si sa se questa sia una storia vera o falsa, ma queste polpette sono gustosissime e non hanno nulla di che invidiare agli altri cibi serviti sulla tavola dei re.

A dire il vero non conoscevo questo piatto fino a qualche anno fa. Una estate, di ritorno in Corea per le vacanze, mio fratello ci ha portato in giro per il sud della mia nazione e passando per Damyang, una città coreana famosa per le sue polpette, abbiamo scoperto questa squisitezza! Ha guidato in lungo e in largo ma ne è valsa la pena!

 

Ecco come farle:

Prendete 300gr di carne macinata mista manzo e suino, aggiungete 3 cucchiai di cipollotti tritati, 2 cucchiai di cipolla tritati, 1 cucchiaio di aglio tritato, 1/4 di cucchiaio di ginger tritato, 1 cucchiaio di miele, 1 cucchiaio di zucchero di canna, 1/2 cucchiaio di olio di sesamo, 1 cucchiaio di fecola di patate, 1 cucchiaio di sake, e un pizzico di pepe.

Prendete un guanto di lattice e mescolate il tutto con le mani come impastare il pane, fate delle forme tonde o quadrate, grandi o piccole come piace a voi e fate cuocere in una padella con un filo di olio di semi a fuoco medio basso rigirandole un paio di volte.

Servite con riso cotto al vapore ( ho usato riso integrale che fa benissimo!). Si può fare un divertente Ssam, un tipico modo di mangiare in stile Coreano, si fanno degli involtini prendendo dell’insalata, ci si mette sopra il riso, poi la carne e mangiate con le mani!

 

Spaghetti di patata dolce con funghi e verdura // 잡채

Quando trovo piccoli e vari pezzi di verdura in frigorifero spesso faccio spaghetti saltati.

Tra diverse opzioni di spaghetti oggi ho optato per gli spaghetti di patata dolce che ho preso in negozio alimentare coreano a Milano, sono fatti con amido di patate dolce, sono semi trasparenti e molto scivolosi una volta cotti.

In Corea, è un piatto da nobili e si mangia in occasioni come matrimoni o compleanni, questo perché ha bisogno di tanta cura nella preparazione di tutti gli ingredienti che vanno tagliati a julienne e cotti separatamente ma io faccio a modo mio e devo dire che è un piatto veloce e ti da una gran soddisfazione.

Provatelo non ve ne pentirete!

Come fare:

Lasciate ammollo circa 1 oretta 2 funghi shiitake, 2 funghi orecchie di giuda, a parte tagliate a julienne 1/4 di cipolla bianca, 1/4 di carota, 1/8 di peperone qualsiasi colore, (tutto sommato potete usare qualsiasi verdura che avanza in frigo).

Tagliate a julienne i fughi shiitake solo cappella senza il gambo, per i funghi orecchie di giuda togliete la parte dura e spezzettateli con le mani e sciacquateli.

In una padella con poco d’olio vegetale fate saltare verdura, in ordine di cipolla, carote, peperone e funghi orecchie di giuda, quando è tutto cotto spegnete il fuoco.

In una pentola fate bollire l’acqua e cuocete gli spaghetti di patata dolce come indicato dietro la confezione ( di solito per spaghetti coreani ci vogliono 6 minuti, ma ci sono anche quelli cinesi a cui serve meno tempo). Nel frattempo in una padella con un poco d’olio di semi fate saltare i funghi shiitake  e aggiungete un cucchiaino di salsa teriyaki oppure salsa di soia con un po’ di zucchero di canna, una volta cotti lasciate a parte.

Una volta cotti gli spaghetti scolateli e sciacquateli sotto l’acqua corrente fredda per fermare la cottura e lasciateli a parte.

In una padella larga mettete 3 cucchiai di liquido dove si sono lasciati in ammollo i funghi shiitake e un cucchiaio di salsa di soia, quando comincia bollire mettete gli spaghetti e fate assorbire tutto il liquido, aggiungete 1 cucchiaio di olio di sesamo e aggiunte tutta la verdura ed i funghi, fate saltare il tutto velocemente.

Spargete un po’ di semi di sesamo tostati e voilà un piatto pieno di sapore dell’estremo oriente che vi sorprenderà!

 

Domenica Milanese

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Questo week end appena trascorso, siamo partiti con l’idea di andare a vedere l’evento STREEAT (food truck festival) a Milano.

Cerchiamo di organizzare il tutto prima di partire nel minor tempo possibile. Di solito ci piace soggiornare in air B&B ma Milano offre una vasta scelta di alberghi molto belli con prezzi più che giusti!

Optiamo per la catena NH. In via Tortona c’è il Nhow che comprende anche una esposizione d’arte suggeritoci dal cugino di mio marito. Scelta azzeccata. Bello, comodo e prezzo giusto.

Quando ci dirigiamo verso Milano abbiamo già in mente di fare provviste al market coreano che usiamo di solito, si chiama Sempreverde ed è in zona Loreto. Come al solito tante cose buone da portare a casa.

Il sabato sera si organizza una cena con amici e si pensa subito al cibo e cosa ci piacerebbe provare. Scegliamo Mong Kok di Via Padova, cucina di Hong Kong e, anche se quasi tutto fritto, era davvero molto buono.

La domenica per pranzo andiamo a provare i truck food alla fiera. La zona è quella di Sesto San Giovanni, lontana dal centro ma facile da raggiungere.

Ci sono molti stand con i truck parcheggiati e ahimè, code infinite. Scegliamo uno stand e facciamo la coda sotto il sole con una birretta per rinfrescarci.

Ne è valsa la pena, il cibo stile americano proposto era buono e ho potuto vedere come si  potrà evolvere la scena truck food in Italia forse.

Per finire in bellezza la domenica sera ci ritroviamo tutti quanti tra amici Milanesi e Veronesi in trasferta, in Santeria, un bel locale dove con un aperitivo riusciamo anche a cenare.

Ogni tanto un week end di Milano è davvero rinfrescante!

La compagnia è stata ottima come sempre!

Kimchi di Daikon // 무우김치

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E’ arrivato il momento di parlare del Kimchi, il contorno tradizionale coreano fatto di verdure fermentate con spezie.

La versione più popolare è con il cavolo cinese, ma ci sono anche tanti altre versioni.

Per il suo odore forte, il kimchi non è amato da tutti, ma è un piatto molto salutare.

Il Kimchi è pieno di vitamine A,B,C e poi il suo particolare processo di fermentazione crea innumerevoli lactobacilli.

Potrei dire che chi ama i crauti quasi di certo amerà anche il Kimchi.

Ho trovato dei bellissimi Daikon al mercato biologico, di conseguenza ho fatto il Kimchi di Daikon.

Sono passati 5giorni da quando l’ho preparato, ora è il momento buono per mangiarlo.

Mi basta solo una ciotola di riso bianco con questo Kimchi, la mia cena è servita con sapore di casa 😉

Come fare:

Per 2 Daikon piccoli

Tagliate il Daikon a fette spesse 1,5cm lunghe circa 4cm, le foglie lunghe circa 4-5cm.

In un recipiente lasciate riposare circa 40 minuti con 2 cucchiai di sale grosso e 1 cucchiaino di zucchero, ogni tanto mescolandolo.

Nel frattempo in un pentolino fate bollire 1 cucchiaio di farina di riso glutinoso con mezzo bicchiere di acqua circa 5minuti a fuoco medio, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno, togliete dal fuoco e fatelo raffreddare.

Fate frullare  3-4 spicchi di aglio, un pezzetto di ginger, 1 peperoncino fresco, 1/6 peperone rosso,

Aggiungete 1cucchiaio di polvere di peperoncino e 1 cucchiaio di salsa di pesce, ed il composto preparato con la farina glutinosa.

Lavate i Daikon per togliere il sale in eccesso e scolate bene l’acqua.

Mettete i Daikon in un recipiente e spargete la salsa preparata, mescolate bene con le mani (preferibilmente con i guanti di lattice) e mettete in un contenitore.

Laciatelo per un paio di giorni a temperatura ambiente, poi conservatelo in frigo.